Le associazioni musulmane locali

Comunità e luoghi di culto islamici

In Svizzera, si stima che esistano circa 250 moschee e luoghi di culto musulmani. Le prime moschee sono state costruite grazie alle attività di movimenti transnazionali o di Stati che si definiscono islamici: nel 1961, il Centro islamico di Ginevra, vicino alla Fratellanza musulmana egiziana; nel 1963, la Moschea di Ahmadiyya a Zurigo; nel 1975, la Fondazione culturale islamica di Ginevra, finanziata dall’Arabia Saudita; nel 1977, la Moschea di Losanna, sostenuta dal Movimento libanese Ahbach.

Moschea di Volketswil/ZH, aula per corsi di religione. Foto scattata nel 2022. © CSIS

A partire dagli anni 1960 e 1970, le lavoratrici ed i lavoratori stagionali turchi e albanesi hanno spesso creato semplici locali che servivano sia da sale di preghiera, sia da luoghi d’incontro per gli scambi linguistici, culturali e sociali tra persone provenienti dagli stessi Paesi d’origine. Con il ricongiungimento familiare negli anni 1970, questi locali sono diventati luoghi di socializzazione religiosa e d’insegnamento della lingua e della cultura dei rispettivi Paesi d’origine. Dalla fine degli anni 1980, a seguito del loro insediamento permanente in Svizzera, le persone musulmane fondano sempre più spesso associazioni per praticare la propria religione e coltivare la propria lingua e la propria cultura, conformemente agli articoli 60 e seguenti del Codice civile svizzero (CC). Oltre all’ampia riconversione di stabili esistenti, da allora sono stati costruiti numerosi nuovi edifici, per esempio a Winterthur (2005), Wohlen (2007), Wangen (2009), Volketswil (2012), Egnach (2013), Netstal (2016), Wil (2017), Frauenfeld (2018) e Grenchen (2019). Si tratta prevalentemente di edifici multifunzionali che servono a svolgere le varie attività delle comunità, in particolare l’educazione religiosa e il lavoro con i/le giovani e le donne.

Le differenze tra le comunità musulmane sono a tutt’oggi caratterizzate da diversità esistenti tra le aree linguistiche dei Paesi d’origine. In queste comunità, tuttavia, si parlano sempre più spesso diverse lingue, tra cui almeno una delle lingue nazionali svizzere. Grazie ai rapporti familiari, ai viaggi, all’invito di conferenzieri e al riferimento alle autorità religiose, la maggior parte delle comunità intrattiene ancora stretti legami con i rispettivi Paesi d’origine.

Le comunità locali possono essere membri sia di un’organizzazione cantonale che di un’organizzazione mantello linguistico-culturale. In Svizzera ci sono approssimativamente 75 comunità di lingua albanese, 20 di lingua bosniaca e 90 di lingua turca. Le circa 50 comunità di lingua araba sono spesso plurilingue e costituiscono una scelta privilegiata per le persone convertite. Esistono pure alcune piccole comunità musulmane di lingua tamil, somala e bengalese. Anche la decina di comunità sciite presenti in Svizzera sono per lo più plurilingue. Inoltre, vi sono alcuni gruppi sufi in cui anche le persone convertite svolgono un ruolo importante.

Circa 20 comunità locali appartengono all’Ahmadiyya. Vi sono inoltre alcune comunità alevite di cui 13 appartenenti all’organizzazione mantello Föderation der Alevitischen Gemeinden in der Schweiz (FAGS), ossia la Federazione svizzera delle comunità alevite. La maggioranza delle comunità alevite ritiene l’alevismo una religione a sé stante, mentre altre comunità si considerano appartenenti all’Islam.

La maggior parte delle persone musulmane è emigrata in Svizzera per motivi di lavoro o vi è giunta come rifugiato/a. Con l’emergere di una prospettiva di vita duratura nel nostro Paese, le comunità islamiche sono confrontate a diverse sfide che riguardano, da un lato, la loro vita religiosa e, dall’altro, il loro posto in seno alla società elvetica. Le comunità si occupano, per esempio, di trovare dei locali da mettere a disposizione per organizzare le loro varie attività come l’educazione religiosa di bambini e giovani, la gestione dei decessi dei membri della comunità (rimpatrio della salma nel Paese d’origine o sepoltura in Svizzera) e l’assunzione di un imam. Per quanto riguarda la società svizzera, si tratta di istaurare e curare i contatti con i responsabili politici, le amministrazioni comunali, le chiese e le istituzioni sociali. Alcune comunità offrono visite guidate alle moschee e sono coinvolte nell’ambito di feste cittadine o eventi interreligiosi.

Moschea di Volketswil/ZH, dopo la preghiera del venerdì. Foto scattata nel 2022. © CSIS

Le comunità islamiche si finanziano ampiamente con i contributi dei loro membri e le donazioni. Rispetto alle chiese e alle comunità religiose riconosciute dal diritto pubblico, che sono finanziate dall’imposta di culto e in parte anche da mezzi fiscali generali, le comunità islamiche dispongono di minori risorse finanziarie. Come accade generalmente nelle associazioni, anche le comunità islamiche svolgono numerose attività di volontariato. I responsabili dei gruppi femminili e giovanili, gli/le assistenti spirituali, i/le responsabili delle moschee e le persone attive in ambito amministrativo e organizzativo svolgono questi compiti per lo più su base volontaria. Alcune comunità possono assumere un imam, ma a volte i compiti di quest’ultimo sono svolti da persone volontarie. In considerazione delle numerose richieste provenienti dalla società, dalle autorità e dai media, queste persone volontarie raggiungono spesso i loro limiti perché dispongono solamente di risorse di tempo limitate. All’interno delle comunità si discute spesso di misure per promuovere la qualificazione professionale delle persone volontarie e anche della possibilità e dei mezzi per professionalizzare i vari campi d’attività.

Gruppi e associazioni di donne musulmane

In Svizzera esistono diversi gruppi e associazioni di donne, alcuni dei quali si sono costituiti all’interno delle strutture delle associazioni musulmane mentre altri sono indipendenti. I gruppi di donne, che esistono come sottogruppi di associazioni musulmane, offrono spesso corsi di religione e di arabo o organizzano attività ricreative e sportive per bambini, giovani e donne. Offrono inoltre un aiuto per la ricerca di un impiego, per la cura dei bambini o altre questioni sociali, oppure assistenza nei rapporti con le autorità e per la stesura di curriculum vitae.

In alcuni casi, i gruppi di donne si sono costituiti come associazioni indipendenti dalle moschee ai sensi dell’articolo 60 e seguenti del Codice Civile svizzero (CC). Ne è un esempio l’Association Culturelle des Femmes Musulmanes de Suisse (ACFMS), ossia l’Associazione culturale delle donne musulmane in Svizzera, fondata nel 1992 da Nadia Karmous nel Canton Neuchâtel. Lo scopo di questa associazione è di rappresentare gli interessi delle donne musulmane e le loro esigenze a livello religioso, culturale e sociale, nonché di incoraggiarle a partecipare come donne alla società. L‘Association des Suissesses musulmanes de Fribourg, ossia l’Associazione delle svizzere musulmane di Friburgo, è stata fondata nel 1993 su iniziativa di donne svizzere convertite all’Islam. Da quest’associazione è poi nata l’associazione Espace Mouslima frequentata da donne di oltre 20 nazionalità. Espace Mouslima offre corsi di Corano, arabo e francese e organizza eventi sociali. Nel 1996 è stata fondata da donne convertite all’Islam anche l’associazione Dar an-Nur – Centro islamico femminile di Berna – che organizza incontri mensili tra donne e attività sociali, culturali e religiose.

Gruppi e associazioni di giovani musulmani/e

Negli ultimi anni sono nati numerosi gruppi di giovani musulmani/e caratterizzati da un elevato grado di networking che va ben oltre i confini linguistici e cantonali e le appartenenze linguistico-culturali. In questi gruppi, l’attenzione si focalizza soprattutto sulle preoccupazioni dei giovani musulmani e delle dei giovani musulmane cresciuti prevalentemente in Svizzera. Alcuni di questi gruppi fanno parte di associazioni musulmane, altri sono indipendenti da esse, anche se spesso mantengono stretti legami con le comunità locali e le organizzazioni mantello.

Alcuni gruppi di giovani sono organizzati in associazioni indipendenti ai sensi dell’articolo 60 e seguenti del Codice Civile svizzero (CC), gestite da giovani adulti che di regola parlano almeno una delle lingue nazionali o l’inglese. Queste associazioni organizzano incontri di scambio e networking, conferenze ed eventi su vari temi, così come attività ricreative, gite o anche attività di pubblica utilità (per esempio aiuto ai compiti o raccolta di vestiti). Negli ultimi anni sono nate numerose organizzazioni di questo tipo. In Svizzera romanda annoveriamo Frislam (Fribourgeois et musulmans ossia Friburghesi e Musulmani), DIAC (De l’Individuel Au Collectif, ossia Dall’Individuo al Collettivo) di Ginevra, JIL (Jeunesse Islamique de Lausanne, ossia Gioventù Islamica di Losanna) e NIYA (Neuchâtel’s Islamic Youth Association, ossia Associazione giovanile islamica di Neuchâtel).  Nella Svizzera tedesca, le associazioni Ummah (Muslimische Jugend Schweiz, ossia Gioventù Musulmana Svizzera) e Project Insert dell’area di Zurigo sono particolarmente attive, così come il DIGO Jugendkreis (Circolo giovanile DIGO) della Svizzera orientale, legato all’organizzazione mantello cantonale. In Ticino è presente l’organizzazione Giovani musulmani della Svizzera italiana. Le associazioni giovanili comprendono anche le associazioni studentesche musulmane, nel frattempo istituite nella maggior parte delle università.

Letteratura

Bennani-Chraïbi, M. (2011). L’émergence d’acteurs associatifs musulmans dans la sphère publique en Suisse. Rapport finale.

Beyeler, S. & Suter Reich, V. (2008). Inkorporation von zugewanderten Religionsgemeinschaften in der Schweiz am Beispiel der Aleviten und der Ahmadiyya. Schweizerische Zeitschrift für Religions- und Kulturgeschichte (SZRKG), 102, 233-260.

Conseil fédéral (2013). Rapport du conseil fédéral sur la situation des musulmans en Suisse, eu égard en particulier à leurs relations plurielles avec les autorités politiques. Berne. 

Farman, D., Merz, F. (2017). Das Engagement Muslimischer Organisationen in der Schweiz gegen gewaltbereiten Extremismus. In C. Nünlist & O. Thränert (Éd.) : Bulletin 2017 zur schweizerischen Sicherheitspolitik, Center for Security Studies (pp. 33-57). Zürich:  ETH Zürich.

Monnot, C. (2013). La Suisse des mosquées. Derrière le voile de l’unité musulmane. Genève : Labor et Fides.

Schmid, H., Schneuwly Purdie, M. & Lang, A. (2016). SZIG/CSIS Studies 1. Formations continues sur l’islam en Suisse. État des lieux et analyse des besoins. Fribourg : Université de Fribourg. 

Schmid, H. & Trucco, N. (2019). SZIG/CSIS Studies 3. Bildungsangebote für Imame – ein Ländervergleich aus Schweizer Perspektive. Fribourg : Université de Fribourg. 

Link

Zentrum Religionsforschung, Université de Lucerne (s.a.). Islam.

Zentrum Religionsforschung, Université de Lucerne (2020). Moscheen in der Schweiz.

Podcast

Radio Televisione Svizzera: Moby Dick (2021). Culture del mondo arabo, tra Islam e dissidenza. RSI. Con Federico Biasca.

Radio Televisione Svizzera: Modem (2022). In Ticino, moschea cercasi. RSI. Con Federico Biasca.